L'ONDA - A cura di Deborah Nervi - Yoga Teacher e RPYT Recognized by Yoga Alliance International, Allieva del Corso Yoga Citra Rys 500 Plus
Relazione Progetto Hathayoga
Le giornate di sabato e domenica sono state ricche e abbiamo lavorato su qualcosa di essenziale e prezioso.
Abbiamo esaminato l’importanza del respiro, la sua condizione di cura e di espansione.
Ogni movimento nello yoga riporta al movimento dei Naga e all’andamento a spirale, tutti i movimenti partono dal centro e dalla fascia addominale.
Secondo Myers ci sono 7 catene muscolari:
⁃ superficiale anteriore
⁃ Posteriore
⁃ Anteriore profonda
⁃ Del braccio
⁃ Laterale
⁃ A spirale
⁃ Indotta, ovvero che provengono dalla ripetizione di certe attività frequenti come ad esempio quelle delle attività sportive.
Per la postura la più importante è la catena muscolare anteriore profonda.
Durante il mio percorso artistico ho sempre usato la catena muscolare superficiale anteriore che nella danza dona equilibrio, stabilità e forza.
Durante il percorso con Paolo e Laura ho scoperto quanto “imprigionavo” i polmoni che usando quella catena non avevano la possibilità di espandersi, usando la catena muscolare anteriore profonda ho dovuto riassestare la postura e l’equilibrio, ma i benefici alla postura sono immensi.
Abbiamo parlato dei tre kumbaka come sospensioni del respiro in apnea alta o bassa e di come queste sospensioni attraverso l’uso di bandha e mudra sprigionino energia.
Nelle posture di yoga non c’è mai uno stato di totale rilassamento, nemmeno in savasana, e il corretto assetto postura le va sempre mantenuto.
Nei movimenti il petto va in direzione opposta al bacino e alla cervicale.
Abbiamo 4 curve:
⁃ lordosi cervicale ( 4 vertebra in avanti)
⁃ Cifosi dorsale (5 vertebra cervicale indietro)
⁃ Lordosi del bacino (3 vertebra in Avanti)
⁃ Controcurva del sacri e del coccige
La zona del perineo è un disco grigio di tessuto connettivo tra i genitali e l’ano e Goraknath la chiama Yonisthana.
Quando parte il movimento parte dagli addominali e il petto e il plesso solare si aprono e si espande.
Durante la pratica l’esterno attraverso il respiro penetrava all’interno e l’interno con l’espirosi diffondeva all’esterno come un circolo continuo dove macrocosmo si unisce a microcosmo e il microcosmo diventa macrocosmo.
Il respiro dolce, curativo anche metodo di auto indagine di tensioni e dolori del corpo avvolgeva il corpo e creava spazio.
Si è potuto notare quanti e come la respirazione possa intervenire nel nostro corpo de- cristallizzando posture errate, emozioni sedimentate, purificare varie zone del corpo.
La respirazione quindi anche come metodo di indagine che può aiutare a cambiare anche il corpo e le posture errate, un trasformare il corpo con il respiro.
Il suono è stato purificatore, la luce bianca di Om, rossa di A e blu di Hum le ho sentire scorrere ed espandersi.
Durante le pratiche, che ho trovato preziosissime, ho potuto provare su me stessa quando pochi asana hanno la capacità di trasformare lo yoga in alchimia.
L’onda entrava ad essere anche l’onda del respiro, ritornavano le energie primordiali, il corpo ritornava allo stato naturale, era “dissolvenza” ed evoluzione, era energia pura che scorreva e si espandeva.
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