Passa ai contenuti principali

L'ONDA - A cura di Deborah Nervi - Yoga Teacher e RPYT Recognized by Yoga Alliance International, Allieva del Corso Yoga Citra Rys 500 Plus

 



Relazione Progetto Hathayoga

24 - 25 aprile 2021


Le giornate di sabato e domenica sono state ricche e abbiamo lavorato su qualcosa di essenziale e prezioso.

Abbiamo esaminato l’importanza del respiro, la sua condizione di cura e di espansione.

Ogni movimento nello yoga riporta al movimento dei Naga e all’andamento a spirale, tutti i movimenti partono dal centro e dalla fascia addominale.

Secondo Myers ci sono 7 catene muscolari:

⁃ superficiale anteriore

⁃ Posteriore

⁃ Anteriore profonda

⁃ Del braccio

⁃ Laterale

⁃ A spirale

⁃ Indotta, ovvero che provengono dalla ripetizione di certe attività frequenti come ad esempio quelle delle attività  sportive.

Per la postura la più importante è la catena muscolare anteriore profonda.

Durante il mio percorso artistico ho sempre usato la catena muscolare superficiale anteriore che nella danza dona equilibrio, stabilità e forza.

Durante il percorso con Paolo e Laura ho scoperto quanto “imprigionavo” i polmoni che usando quella catena non avevano la possibilità di espandersi, usando la catena muscolare anteriore profonda ho dovuto riassestare la postura e l’equilibrio, ma i benefici alla postura sono immensi.

Abbiamo parlato dei tre kumbaka come sospensioni del respiro in apnea alta o bassa e di come queste sospensioni attraverso l’uso di bandha e mudra sprigionino energia.

Nelle posture di yoga non c’è mai uno stato di totale rilassamento, nemmeno in savasana, e il corretto assetto postura le va sempre mantenuto.

Nei movimenti il petto va in direzione opposta al bacino e alla cervicale.

Abbiamo 4 curve:

⁃ lordosi cervicale ( 4 vertebra in avanti)

⁃ Cifosi dorsale (5 vertebra cervicale indietro)

⁃ Lordosi del bacino (3 vertebra in Avanti)

⁃ Controcurva del sacri e del coccige

La zona del perineo è un disco grigio di tessuto connettivo tra i genitali e l’ano e Goraknath la chiama Yonisthana.

Quando parte il movimento parte dagli addominali e il petto e il plesso solare si aprono e si espande.

Durante la pratica l’esterno attraverso il respiro penetrava all’interno e l’interno con l’espirosi diffondeva all’esterno come un circolo continuo dove macrocosmo si unisce a microcosmo e il microcosmo diventa macrocosmo.

Il respiro dolce, curativo anche metodo di auto indagine di tensioni e dolori del corpo avvolgeva il corpo e creava spazio.

Si è potuto notare quanti e come la respirazione possa intervenire nel nostro corpo de- cristallizzando posture errate, emozioni sedimentate, purificare varie zone del corpo.

La respirazione quindi anche come metodo di indagine che può aiutare a cambiare anche il corpo e le posture errate, un trasformare il corpo con il respiro.

Il suono è stato purificatore, la luce bianca di Om, rossa di A e blu di Hum le ho sentire scorrere ed espandersi.

Durante le pratiche, che ho trovato preziosissime, ho potuto provare su me stessa quando pochi asana hanno la capacità di trasformare lo yoga in alchimia.

L’onda entrava ad essere anche l’onda del respiro, ritornavano le energie primordiali, il corpo ritornava allo stato naturale, era “dissolvenza” ed evoluzione, era energia pura che scorreva e si espandeva.


Commenti

Post popolari in questo blog

YOGHIADI

  Il 13 ottobre scorso ero a Roma a fare il giudice per le ”Yoghiadi nazionali” , una gara di yoga la cui istituzione, all’inizio di quest’anno, ha suscitato un mare di polemiche. Nei mesi precedenti c’erano stati scontri dialettici accesissimi, e per me incomprensibili: “Se uno prova soddisfazione a confrontarsi con altri yogin nella maniera di assumere una posizione, per avere coscienza dei propri limiti o anche per il gusto di gareggiare“– mi dicevo – “che male c’è?”. In fondo in India fanno gare di Yoga da secoli [1]  senza che nessuno abbia niente da ridire, e poi, mi dicevo – “Perché arrabbiarsi tanto per l’istituzione di una disciplina chiamata “Ginnastica Yoga”? - Allora dovremmo irritarci tutte le volte che sentiamo la parola yoga associata a discipline non sicuramente non hanno a che vedere con la tradizione indiana…come lo “Yoga della Risata”, o lo “Yogilates” o “I Cinque Riti Tibetani” (una sequenza di esercizi praticata nelle palestre americane negli anni ’30 entr...

YOGA E MEDITAZIONE - L’IMPORTANZA DELL’ALLINEAMENTO DELLE VERTEBRE CERVICALI NELLE POSTURE DI MEDITAZIONE - Paolo Proietti

    Ai nostri giorni nelle scuole di yoga occidentali si insegnano, a grandi lineedue generi diversi di meditazione: La prima, derivante dalle esperienze degli psicologi e dei terapeuti occidentali, soprattutto statunitensi, ha lo scopo di centrare l’individuo, tramite l’auto-analisi, per renderlo in grado di resistere allo stress. La seconda, derivante dallo yoga classico e condivisa da alcune scuole taoiste e buddhiste, ha lo scopo di innestare un processo di “alchimia interiore” teso alla trasformazione di “Corpo, Parola e Mente”.   In entrambi i casi viene detto che il fine è la “realizzazione”,  ma questo termine – realizzazione – è inteso in maniera differente.   Nelle pratiche moderne, nate tra la fine degli anni ’50 e il primo decennio del XXI secolo, per realizzazione si intende il raggiungimento di uno stato non conflittuale tra l’individuo e la società moderna, ovvero di una condizione nella quale l’individuo, attraverso l’incremento del...

"LA MADRE" - Laura Nalin

  “[..]Dovrai insegnarle che la Dea è in lei e che l’Amore vero, quello delle favole esiste e che non dovrà mai perdere la speranza di trovarlo…e che è un amore che non isola, ma che, una volta prese le misure, diventerà ONNIPERVASIVO ed assorbirà tutto, che tu non la abbandonerai mai, ma che l’Amore vero è una opportunità unica, va colta, perché è questo il senso vero della vita […]” Paolo, 21/06/16.     Sette e mezza, il tuo primo vagito! I tuoi occhi si aprono al mondo, sono enormi, spalancati, lo sguardo intenso e serio mi interroga e non so darti risposte adesso che sei fuori dal mio corpo. Non posso crederci, sei fuori da me! La mia mente lo sapeva da tempo, ma è come se i nostri due corpi lo ignorassero e adesso se ne stanno lì sospesi, attoniti, per qualche momento inerti. Ed anche se ti sorrido e ti accarezzo c’è una parte di me che protesta: “ No! Perché sei uscita figlia mia?! ”. M’immagino che stai sentendo la stessa cosa, anzi, per te è molto più sc...